GLI ALBORI
Raccontare la storia della Pallacanestro Varese in poche righe è un’impresa ardua: la gloria e le vittorie conquistate sul campo potrebbero riempire pagine e pagine di questo sito. Partiamo dagli esordi, ovvero dalla fondazione che risale al 1945, anno in cui si costituisce la società “Pallacanestro Varese”, anche se il cuore del basket nella “Città Giardino” ha iniziato a battere sin dal lontano 1927 quando un gruppo di atleti della Società Ginnastica Varesina fondò una squadra di “palla al cesto” che giocava sotto il nome di Varese. I colori sociali sin dagli albori furono il bianco e il rosso. Il primo risultato di prestigio arriva nel 1946 con la promozione in serie A, mentre nel 1949 si festeggia il secondo posto in campionato. I primi campioni si chiamano Garbosi, Tracuzzi, Zorzi, Alesini, Gualco, Cerioni, Nesti, Forastieri: per un decennio Varese veleggia nei primi posti della classifica diventando una delle realtà più importanti del basket nazionale. Nel 1954 la Pallacanestro Varese si abbina al primo sponsor della sua storia: è la Storm, ditta di abbigliamento a dare il nome alla squadra.
LA GRANDE IGNIS
Solo due anni dopo, Varese sposa il marchio Ignis creando un binomio che diventerà un mito in Italia e nel mondo e che segna l’inizio di un legame che sarebbe durato ben diciotto anni. Cambiano i colori sociali che diventano il giallo e il blù: sotto questo abbinamento Varese vince la bellezza di sette scudetti (1961,1964, 1969, 1970, 1971, 1973 e 1974), quattro Coppe Italia (1969, 1970, 1971 e 1973), tre Coppe dei Campioni (1970, 1972 e 1973), tre Coppe Intercontinentali (1966, 1970 e 1973) e una Coppa delle Coppe (1967). Gli allenatori protagonisti di questi indimenticabili trionfi, dal primo scudetto del 1961 all’ultimo del 1974, sono: Enrico Garbosi, Vittorio Tracuzzi, Nico Messina, Aza Nikolic e Sandro Gamba. Grazie al mecenatismo di Giovanni Borghi, patron dell’industria varesina e artefice del miracolo sportivo della Ignis, la Pallacanestro Varese infila un trionfo dietro l’altro facendo segnare numerosi record tuttora ineguagliati. In questi anni le sfide con Milano rappresentano una delle maggiori attrazioni nel panorama sportivo italiano. Ritornando ai risultati sul campo è difficile citare tutti i gloriosi protagonisti di queste vittorie. Vogliamo però menzionare gli artefici del primo scudetto del 1961: Gatti, Gavagnin, Maggetti, Vianello, Zorzi, Nesti, Andreo, Borghi e Padovan. Varese detta presto legge anche in Europa conquistando il primo alloro internazionale a Madrid nel 1966 ed è la prima squadra nella storia del basket ad essere seguita da un nutrito gruppo di tifosi organizzati. Gli anni dei trionfi sono segnati da grandi giocatori che creano il mito della valanga gialloblù: Flaborea, Bufalini, Bovone, Villetti, Melilla, Meneghin, Raga, Morse, Ossola, Rusconi, Yelverton, Bisson, Rizzi, Salvaneschi, Zanatta ecc.
IL DOPO BORGHI
Conclusosi il ciclo Ignis, altri marchi si susseguono sulle maglie della Pallacanestro Varese: Mobilgirgi dal 1975 al 1978; Emerson dal 1978 al 1980; Turisanda nella stagione 1980/1981; Cagiva dal 1981 al 1983; Star e Ciaocrem dal 1983 al 1985, ed, infine, Divarese dal 1985 al 1989. In questi quindici anni, Varese ottiene due successi in Coppa dei Campioni ed altrettanti in campionato e uno in Coppa delle Coppe confermandosi ai vertici del movimento cestistico. Nel frattempo la fuoriuscita della famiglia Borghi dalla società viene assorbita grazie all’avvento di Antonio Bulgheroni che conserverà per una ventina d’anni la proprietà della squadra mantenendola ad alti livelli. Nel 1992 il club varesino, per la prima volta nella sua gloriosa storia, retrocede in A2: diventata nel frattempo Cagiva Group, la squadra biancorossa riuscirà a riconquistare la massima serie nel campionato 1993/1994, grazie soprattutto all’inserimento di un giovane astro nascente del basket europeo, Arijan Komazec. Nell’anno del ritorno in A1 per Varese, guidata per il secondo anno consecutivo da Dodo Rusconi che militerà sulla panchina della sua città per altre due stagioni, si registra un ottimo quinto posto a fine campionato. Sono gli anni del duo Pozzecco – Meneghin e del lancio di tanti giovani varesini. Dalla stagione 1997/98 Varese sostituisce il main sponsor con un pool presentando la squadra con il solo nome della città sulle maglie e, come se ciò non bastasse già per rendere la stagione “particolare”, conquista il terzo posto in campionato e si qualifica per l’Eurolega. Nel 1999 il connubio “Varese Roosters”, sostenuto dal Pool di aziende, vive una memorabile stagione che porta alla vittoria del decimo scudetto della Stella. Nella stagione 1999/2000 Varese vince la Supercoppa Italiana e partecipa al prestigioso Mc Donald’s Championship sfidando i campioni Nba dei San Antonio Spurs.
L'ERA CASTIGLIONI
Dopo un’annata deludente (2000/2001), Varese cambia proprietà passando nelle mani dell’imprenditore Gianfranco Castiglioni, appassionato tifoso e mecenate dello sport. Grazie ai forti investimenti della nuova società e all’arrivo di un nuovo main sponsor quale METIS, Varese torna ad avere progetti ambiziosi. Vescovi, Conti, De Pol e Meneghin mantengono alto l’onore di Varese in Italia (Playoff e Final Eight di Coppa Italia) e in Europa (qualificazione ai quarti di finale della Uleb Cup). Nella stagione 2004 la Pallacanestro Varese assume la denominazione di Casti Group: i biancorossi ottengono per il sedondo anno consecutivo la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia e alla seconda fase della Uleb Cup. Nell’estate 2005, dopo la scomparsa di Cesare Fermi che al fianco di Gianfranco Castiglioni aveva gestito la società, la direzione operativa della squadra viene assunta da Claudio Maria Castiglioni. La società festeggia i 60 anni di fondazione: 12 lustri di gloria che speriamo possa continuare a lungo. Alla guida della squadra viene confermato il campione olimpico Ruben Magnano che nella sua permanenza a Varese ottiene la qualificazione a due final eight di Coppa Italia e ai playoff nella stagione 2006/2007. Nel 2006 tornano in società due storici componenti della Varese della Stella: Gek Galanda e Gianni Chiapparo nel ruolo di Amministratore Delegato della Pallacanestro Varese. Purtroppo la stagione 2007/2008 è sfortunata e vede la squadra retrocedere in Legadue nonostante il cambio di allenatore e l’innesto in corsa di giocatori molto validi come Holland. L’estate 2008 è caratterizzata dalla rifondazione: Cecco Vescovi assume il ruolo di General Manager e viene affiancato da Max Ferraiuolo a cui spetta il compito di collegamento tra società e giocatori. Sulla panchina biancorossa viene chiamato un allenatore esperto e carismatico come Stefano Pillastrini. Al coach romagnolo è affidato un programma pluriennale che riporta subito Varese nella massima serie.
IL CONSORZIO "VARESE NEL CUORE"
Nell’estate 2010 nasce il Consorzio VARESE NEL CUORE, un’idea innovativa che raggruppa imprenditori e realtà economiche del territorio a sostegno della Pallacanestro Varese. Il Consorzio a settembre rileva le quote azionarie della società. La Famiglia Castiglioni rimane con una quota nel consorzio garantendo un supporto ecnomico su base triennale, ma dopo 9 anni cede la gestione societaria. Michele Lo Nero, ceo di Fim Credit, assume la carica di Presidente del Consorzio, mentre Cecco Vescovi quella di Presidente della Pallacanestro Varese. Sulla panchina biancorossa viene richiamato Charly Recalcati che dopo 11 anni torna ad allenare la squadra di Varese. Inizia una nuova ed affascinante avventura. Il settimo posto in campionato nella stagione 2010/2011 permette alla squadra di accedere ai quarti di finale playoff dove viene però sconfitta in 3 gare da Cantù, poi finalista. In estate viene confermato gran parte del roster che nella stagione 2011/2012 ottiene l’ottavo posto in campionato qualificandosi ancora per i playoff. Varese affronta i campioni in carica di Siena al primo turno ed è sconfitta 3 a 1. Terminata l’avventura di Recalcati, la dirigenza della Pallacanestro Varese decide di rinnovare totalmente la squadra affidando il ruolo di capo allenatore a Francesco Vitucci (ex Avellino). Nasce così la stagione degli “Indimenticabili”: Green, Dunston, Ere e Sakota sono solo alcuni dei protagonisti che permettono a Varese di vivere un anno meraviglioso. Imbattuti in precampionato vincono la stagione regolare con 46 punti frutto di 23 vittorie in 30 partite. Viene centrata anche la finale di Coppa Italia persa con Siena dopo aver eliminato Milano e Roma. Nei playoff la Cimberio sfiora la finale scudetto: elimina Venezia nei quarti e in semifinale ritrova Siena. Varese con i toscani è protagonista di una serie incredibile. Il canestro capolavoro di Dusan Sakota a 62 centesimi dalla fine di gara 6 al PalaEstra allunga la serie alla settimana partita a Masnago. Qui però i biancorossi si inchinano ai toscani dovendo rinunciare all’infortunato Dunston. Il terzo posto finale in campionato consente comunque a Varese di tornare in Europa a 8 anni dall’ultima apparizione. E sotto la guida del nuovo tecnico Fabrizio Frates la Cimberio può così riassaporare il gusto delle partite di coppa. Nella stagione 2013/2014 la Cimberio ha sfiorato i playoff con il vice Stefano Bizzozi in panchina al posto di Frates.
Durante l’estate è arrivato il nuovo sponsor Openjobmetis e la squadra è stata completamente rivoluzionata rispetto alla stagione precedente. Il nuovo tecnico è Gianmarco Pozzecco, la mosca atomica del basket italiano che da giocatore, nel 1999, contribuì in modo fondamentale alla conquista dello scudetto della stella con Carlo Recalcati in panchina. Chiamato a Varese da Francesco Vescovi, il Poz non ha esitato a lasciare Capo d’Orlando dove ha allenato in Lega Due Gold facendo cose eccellenti centrando i playoff di categoria. Il tutto per iniziare a Varese e con Varese una nuova storia da capo allenatore. La stagione però non è stata così positiva come ci si poteva aspettare: fra alti e bassi e con alcuni cambiamenti nel roster della Openjobmetis prima Cecco Vescovi si è dimesso dal ruolo di general manager e poco dopo, in febbraio, Gianmarco Pozzecco ha rassegnato le dimissioni da coach. La panchina è stata quindi affidata ad Attilio Caja che ha portato la squadra ad una tranquilla salvezza sfiorando i playoff. A stagione conclusa la società biancorossa, nell’anno del settantesimo compleanno, ingaggia l’emergente Paolo Moretti come allenatore e l’esperto Bruno Arrigoni come general manager. Dopo le difficoltà iniziali, la Openjobmetis si rimette in sesto trovando la quadratura del cerchio terminando il campionato ad un passo dai playoff e, soprattutto, centrando la finale della FIBA Europe Cup (persa contro Francoforte). Il 2016/2017 si apre con un cambio ai vertici societari: Marco Vittorelli prende il posto di Stefano Coppa alla guida del club, mentre Monica Salvestrin (vicepresidente), Fabrizio Fiorini (amministratore delegato), Antonio Bulgheroni e Riccardo Polinelli (consiglieri) vanno a comporre il nuovo consiglio di Amministrazione del club biancorosso. Il ruolo di General Manager, invece, viene affidato a Claudio Coldebella. La stagione inizia in salita per i biancorossi che soffrono sia in campionato che in Basketball Champions League. Il 22 dicembre, dopo appena 7 vittorie in 24 partite tra Serie A ed Europa, Paolo Moretti viene esonerato; al suo posto viene scelto Attilio Caja. Sotto la guida del tecnico pavese, la Openjobmetis ottiene la salvezza con qualche giornata di anticipo, sfiorando solo per quattro punti i playoff. Nel corso dell’estate 2017-2018 Fabrizio Fiorini lascia il posto di amministratore delegato della società. Nel CDA, con il ruolo di consigliere con delega al settore giovanile, entra Gianfranco Ponti, imprenditore varesino. Da un punto di vista sportivo, invece, l’anno inizia ancora una volta in salita; al termine del girone di andata, infatti, la truppa di coach Caja, confermatissimo alla guida della Prima Squadra, è addirittura in ultima posizione. Nel girone di ritorno, però, complice anche qualche intervento sul mercato, i biancorossi si compattano riuscendo nell’impresa (mai successa a nessuno fino a quel momento) di qualificarsi alla post-season addirittura da sesta classificata. L’entusiasmo dei playoff ritrovati dopo cinque stagioni viene però spento da Brescia, che si aggiudica la serie dei quarti con un netto 3 a 0. Nel 2018-2019, Claudio Coldebella lascia la società varesina per sposare il progetto dell’ambiziosa Unics Kazan; al suo posto, con il ruolo di general manager, viene scelto Andrea Conti, dirigente della Vanoli Cremona. Nonostante la squadra non riesca a qualificarsi ai playoff (ancora una volta condannata da una classifica avulsa che la vede sfavorita negli scontri diretti), la stagione regala moltissime soddisfazioni grazie al raggiungimento delle Final Eight di Coppa Italia e della semifinale di FIBA Europe Cup.
La stagione successiva viene interrotta dalla pandemia legata al Covid; nel 2020-2021, la Openjobmetis, guidata in panchina da Massimo Bulleri, vive una stagione difficile (salvezza matematica raggiunta solo a due giornate dalla fine) nonostante l'ingaggio della stella argentina Luis Scola che, l'anno dopo, assume il ruolo di CEO del club biancorosso dopo le dimissioni di Andrea Conti a stagione in corso. È un anno zero che, dal punto di vista sportivo, non regala molte soddisfazioni (in panchina, dopo l'inizio con Adriano Vertemati, girano Johan Roijakkers ed Alberto Seravalli), ma che rilancia le ambizioni del club che, nel 2022-2023, torna a vivere un campionato da protagonista grazie al roster allenato da coach Matt Brase che arriva a vincere 17 partite su 30 (Colbey Ross MVP della LBA) ma che è costretta a chiudere al tredicesimo posto a causa di una penalizzazione legata ad una precedente gestione societaria risalente a alla stagione 2019-2020. Questa situazione obbliga l'intero CDA alle dimissioni; il 25 maggio 2023 viene dunque ufficializzato il nuovo Consiglio di Amministrazione composto da Antonio Bulgheroni (presidente) Paolo Perego (Vicepresidente), Luis Scola (CEO) e Mario Vernazza (consigliere).