BUSINESS DI SQUADRA, PANEL 2 - LE IMPRESSIONI DEI RELATORI
Jun 28, 2017
Durante il convegno organizzato all’interno di “Business di squadra. Matching del Consorzio Varese nel Cuore”, Noemi Cantele, Andrea Meneghin e Marco Mordente, nel Panel 2, hanno affrontato il tema “L’atleta professionista: gestione dei ricavi, rapporti con gli sponsor e i procuratori”.
Noemi Cantele: «Il ciclismo professionistico lontano dall'Italia cresce senza sosta grazie a budget milionari mentre nel nostro paese fa sempre più fatica. Ma la passione e la voglia di migliorare non mancano. Quando correvo non avevo il procuratore, investivo su me stessa andando a parlare con le aziende. Ho avuto la fortuna di trovare tante realtà che mi hanno sostenuto. Ho sempre corso e vissuto gli anni del professionismo con un pensiero al futuro. Quando ho finito di correre, aiutata anche dalla Laurea in Economia e Commercio, ho iniziato subito con un'attività che porto avanti ancora oggi».
Andrea Meneghin: «Una volta il basket, grazie anche a budget molto più alti, garantiva un maggior senso di appartenenza che oggi purtroppo si sta perdendo. Cosa consiglierei ad un giocatore che si sta affermando ad alti livelli? Sicuramente di vivere secondo le proprie possibilità senza mai esagerare e di iniziare a costruirsi subito qualcosa per il futuro».
Marco Mordente: «L'importanza della gestione dei ricavi, sopratutto adesso che gli ingaggi sono più bassi, è veramente centrale nella vita di un’atleta. Quando si è giocatori si pensa di essere invincibili ma la vita è fatta di altre cose. La mia esperienza personale mi ha portato a vivere la pallacanestro nel momento del suo cambiamento a causa della crisi economica e di conoscere dunque realtà con meno possibilità economiche ma dotate di grande passione. Quello che suggerisco ai giovani colleghi è di stare concentrati sul basket e di pensare anche al futuro tenendo i piedi ben saldi a terra».
https://youtu.be/KqtkwoUoxbs
Noemi Cantele: «Il ciclismo professionistico lontano dall'Italia cresce senza sosta grazie a budget milionari mentre nel nostro paese fa sempre più fatica. Ma la passione e la voglia di migliorare non mancano. Quando correvo non avevo il procuratore, investivo su me stessa andando a parlare con le aziende. Ho avuto la fortuna di trovare tante realtà che mi hanno sostenuto. Ho sempre corso e vissuto gli anni del professionismo con un pensiero al futuro. Quando ho finito di correre, aiutata anche dalla Laurea in Economia e Commercio, ho iniziato subito con un'attività che porto avanti ancora oggi».
Andrea Meneghin: «Una volta il basket, grazie anche a budget molto più alti, garantiva un maggior senso di appartenenza che oggi purtroppo si sta perdendo. Cosa consiglierei ad un giocatore che si sta affermando ad alti livelli? Sicuramente di vivere secondo le proprie possibilità senza mai esagerare e di iniziare a costruirsi subito qualcosa per il futuro».
Marco Mordente: «L'importanza della gestione dei ricavi, sopratutto adesso che gli ingaggi sono più bassi, è veramente centrale nella vita di un’atleta. Quando si è giocatori si pensa di essere invincibili ma la vita è fatta di altre cose. La mia esperienza personale mi ha portato a vivere la pallacanestro nel momento del suo cambiamento a causa della crisi economica e di conoscere dunque realtà con meno possibilità economiche ma dotate di grande passione. Quello che suggerisco ai giovani colleghi è di stare concentrati sul basket e di pensare anche al futuro tenendo i piedi ben saldi a terra».
https://youtu.be/KqtkwoUoxbs